Chiusura a 20505, diminuzioni importante di open interest del future/09, - 10,75% da 96.683 a 87.937.
Volatilità storica in lieve diminuzione: -0,61% a 13,90. Volatilità implicita in diminuzione: -1,36% a 21,43 Sul mercato delle opzioni niente di particolare da segnalare se non la conferma che gli operatori hanno ben precisi i limiti superiori ed inferiori del mercato che, sulla scadenza settembre ha ancora oltre il 50% di put itm. A livello grafico e volumetrico si individuano due grandi punti di controllo: in alto , in area 20700, dove gli operatori entrano con nuovi open interest di future, ed in basso, in area 20300, dove gli operatori tendono a chiudere i contratti precedentemente aperti. Questa situazione di tranding range va avanti ormai da sedici giorni e la rottura definitiva di uno dei due livelli avverrà molto probabilmente con un imponente aumento di volumi: nella parte alta saranno volumi necessari a chiudere posizioni a copertura delle put e nella parte bassa saranno volumi necessari a coprire le numerose put che sono a strike 20000 con effettivo aumento di open interest del future. Close a 20606, volatilità al 19,15%, put/call parity a 20578.
Crossover della funzione di ripartizione su settembre al 53% di put itm, Open interest del Future in aumento a quota 96683. Deviazioni standard a scadenza: DS- a 19500 DS+ a 210750 Sotto la movimentazione degli open interest di ieri Il grafico volumetrico ci conferma una distribuzione dei valori bimodale, in alto in area 20580 ed in basso in area 20450.
Tale distribuzione bimodale dei valori appare ancora più evidente nel cumulato volumetrico verde che definisce con estrema precisione le aree di supporto e di resistenza, o per meglio dire, le aree di ingresso di nuovi contratti future e le aree di chiusura dei contratti future.: 20690 e 20290. Infatti, ormai dal giorno 17 agosto è evidente come gli operatori, all'interno del range 20800 e 20200, entrino a mercato nella parte alta del range e chiudano le posizioni nella parte bassa. Anche ieri sul livello 20600 i volumi di contrattazione si sono concretizzati in open interest che sono schizzati dai precedenti 91507 agli attuali 95746. E' evidente dunque che gli operatori entrano a copertura della componente put che è già itm per circa il 50%. Sul mercato delle opzioni, a conferma di quanto abbiamo evidenziato sopra, segnaliamo, su settembre, le chiusure di contratti put a 20500 e 18500, mentre su ottobre assistiamo all'apertura di posizioni call a 21000 e 23000, ma ancora più interessante è il mese di dicembre, dove, oltre alla chiusura di call a 21000 e della posizione in straddle a 16000 e 17000, si assiste all'ingresso di 1000 contratti put a strike 21000. Ricapitolando: mercato fortemente sbilanciato al ribasso con gli operatori che sono obbligati a coprire posizioni put che stanno diventando itm, open interest del future talmente alto che solo per veloci ricoperture potrebbe far schizzare i prezzi da una parte o dall'altra, volatilità storica ed implicita relativamente bassa, mercato delle opzioni che preferisce chiudere put sotto i prezzi sulla scadenza breve ed aprire call otm e put itm su scadenze lontane. Sembra tutto pronto. Nella giornata di ieri il btp ha visto, sulla scadenza settembre, una movimentazione esclusivamente sul lato put tra 121 e 117.
Sul totale del mese è ben visibile come il lato call sia ben sorretto e fortificato in area 125 Nella giornata di "tregua" del 3 settembre, con i mercati americani chiusi, gli operatori ne hanno approfittato per ribilanciare le posizioni a mercato: chiusura di qualche contratto future in area 20300 e movimentazione delle opzioni che ha visto privilegiare la chiusura di put sotto il prezzo e l'apertura di call sopra il prezzo. Su dicembre da segnalare le aperture di put e call in straddle su due strike importanti, 16000 e 21000.
Livelli di deviazione standard prezzati dalla volatilitù implicita delle opzioni sul prezzo di chiusura a 20380 sono: estensioni al ribasso fino a 19750 ed estensioni al rialzo fino a 21000, zone intermedie sono 19990 e 20740. Pur non disponendo dei dati del giorno 30 agosto è abbastanza chiara la situazione.
Dopo lìaffondo verso i minimi di periodo di vnerdì scorso gli operatori hanno contestualmente aumentato gli open interest a copertura delle opzioni put che stanno andando itm arrivando a quota 92410 aperti a mercato. Di contro, sul lato opzioni, sulla scadenza settembre, si vede la chiusura massiccia di 1578 put a strike 20000 e l'apertura di posizioni call dietro ai prezzi in area 21000. Sulla scadenza ottobre invece si assiste ad un aumento di opzioni put a strike 20500 e 18500, il primo è uno strike che è appena diventato itm ed il secondo è ancora otm. Numerose sono comunque le posizioni che arrivano ad essere oltre 2000 per strike. Non si vedono invece movimenti in call. Su Dicembre vengono mosse contestualmente put a strike 20000 e 18500 e su call a strike 21000 e 23000, entrambe movimentate con discreti numeri. E' un mercato dove gli operatori si stanno coprendo dal rischio ribasso ed è probabile una forte movimentazione. Per chi opera in opzioni è sempre preferibile rimanere delta negativi e, quando se ne presentano le possibilità, venditori di vega sugli eccessi. |
Bruno NappiniOpzioni e future Archivi
Settembre 2020
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