Dopo più di venti giorni di laterale nel quale i prezzi hanno oscillato tra 21000 e 22500 la situazione si presenta ancora con un nulla di fatto e l'invito alla prudenza è quantomai d'obbligo.
Gli open interest del future sono sempre +/-43000, ovvero lo stesso numero da quando si è chiuso il contratto Giugno,, un giorno salgono ed il giorno dopo scendono di poche unità. Chiaro segnale che gli operatori non stanno prendendo posizioni, nè al rialzo, nè al ribasso ma preferiscono aprire e chiudere i contratti in giornata senza rimanere overnight. Sul lato opzioni, analizzando solo la scadenza prossima di Luglio e la movimentazione degli ultimi 10 giorni, balza subito all'occhio che le call non sono quasi state toccate, mentre sono state chiuse più di 9000 put a strike 19000 e 20000, salvo poi vedere nuove aperture, in questi ultimi giorni, di circa 3000 put a strike 20500. I totali del mese di Luglio ci riportano comunque una situazione dominata esclusivamente dalle put, con un picco massimo di oltre 15mila pezzi sullo strike 20000. Nell'ottica speculativa di un operatore in opzioni la strategia messa in piedi è senza dubbio una posizione lateral rialzista, che trae vantaggio da un aumento o stabilità dei prezzi e da un conseguente calo di volatilità al passare del tempo. Anche la funzione di ripartizione, in accordo con la parsimonia con cui vengono utilizzati i futures, ci conferma che a 21500 le put itm sono appena il 23% e prima di arrivare alla situazione da panico rappresentata dal 70% di put itm il prezzi devono perdere almeno 1500 punti. Operativamente, a parte brevi entrate con il future intraday, ho aperto, quando i prezzi hanno toccato area 21100, un ratio spread di put a credito con rapporto di 1 long put 20500 e 2 short put 19500, cercando di approfittare del momento di piccolo panico che ha portato i prezzi delle put otm a gonfiarsi di volatilità. Lascia una risposta. |
Bruno NappiniOpzioni e future Archivi
Settembre 2020
Categorie |